mercoledì 15 febbraio 2017

Live report 11-02-2017 - Dark Lunacy - Traffic


Report a cura di: Fabio Berserk
Locale: Traffic

Data:   26/11/2016
Bill:

Dark Lunacy
Black Therapy
Lykaion


“Durante la seconda guerra mondiale, quando tutto sembrava perduto perché in mano al male - non il male dei mostri, dei demoni o delle legende antiche bensì quello della gente che ha seguito un falso credo, portatore di distruzione - ad un certo momento, i popoli si unirono sotto un'unica bandiera, come se un metronomo si udisse per chilometri e chilometri ad unire le persone, dando loro speranza; qualcosa che potesse salvare il mondo. Ciò è poi avvenuto, come ha detto Mike Lunacy, Leader e mentore dei Dark Lunacy.
Finchè anche un unico cuore batte, c’è  speranza di cambiare il futuro. Non arrendetevi, aggrappatevi ad essa. Tutto ciò che sembra negativo alla fine cambia, ma fino a che un solo cuore continuerà a pulsare, la speranza nella giustizia degli uomini buoni ci sarà sempre”.
Ringraziamo nuovamente il Traffic di Roma per la splendida serata dedicata nuovamente al metal. Come al solito, sono band di livello a salire sul palco come i Dark lunacy e - grande sorpresa della serata – i Black Therapy. 
Ma addentriamoci nell’evento….

LYKAION

Se i black therapy sono stati per me una rivelazione, purtroppo temo di non poter dire altrettanto dei Lykaion, band Romana all’attivo dal 2000.
Ad oggi, hanno alle spalle quattro demo e due album pubblicati. Dediti ad un misto fra heavy metal/ groove ed alternative rock, annoverano fra le loro fila Alessandro Sforza, chitarra degli Invernoir.  Mi hanno lasciato un po' perplesso; con l’amaro in bocca.

Ad onor del vero, sono musicalmente ben preparati ma dimostrano quasi una scarsa voglia di amalgamarsi. Mi sono sembrati un ibrido fra Death SS, (soprattutto la voce di Alex) , Lordi, 69 eyes e Chrome Division ma con alla fine tutto fumo e niente arrosto. E' mancata la coesione a renderli coerenti con ciò che hanno suonato. Più che altro, mi hanno dato l'impressione di stare suonando in un pub dove la musica è più che altro un contorno, un intrattenimento passivo.
Piuttosto fuori contesto per la serata alla quale hanno fatto da apri pista.
Ribadisco che i Lykaion non suonato male. Semplicemente, mancano di quel qualcosa che ti rimane dentro alla fine di una serata. Anche la restante parte del pubblico sembrava abbastanza perplessa.

SETLIST:
-Passion Kills
-A cold summer
-The end of time
-Empty
-For Love
-Fuck You
-Nothin' but death

LINE UP:
Alessandro Sforza: Vocals, Guitars
Fabio Valentini: Guitars
Valerio Miseferi: Bass
Andrea Alberati: Drums

BLACK THERAPY

E' ora il turno dei Black Therapy, band melodic death metal, anch'essa capitolina. In attività dal 2009, hanno già pubblicato due album un demo ed un ep.  Un netto salto di qualità ed una vera rivelazione questa band, soprattutto per la preparazione dei  musicisti e per il carisma emanato dal singer - Giuseppe Massimiliano di Giorgio - i miei più vivi complimenti. 
Sono un incrocio fra Insomnium, Dark Tranquillity, Stormlord ed Heaven Shall Burn e per lo scream in alcune parti mi ha ricordato Dany Filth, agli esordi,  quando ancora la sua voce era “IL MALE”.
Gli otto brani che ci sono stati proposti, vengono estrapolati dai lavori della band, saccheggiando la propria discografia.

C’è rabbia, c’è passione nella loro musica, come nei loro testi, che parlano di oscurità , disperazione, perdite , lotte personali: questo è il metal, che trasuda verità e tecnicismo.
Particolarmente pregevole, “She The Weapon” che possiede una carica adrenalica, capace di farti scalare un monte a “mani nude”.
La Apostasy record ci ha visto giusto a prenderli sotto la sua ala , sono una band che ha bisogno di suonare proprio con gente come Dark Lunacy e perché no, fare parte anche di festival più importanti.

Anche il look è molto curato. Si addice al loro genere affascinante ed al contempo decadente. Ascoltate “Mad World” - brano conclusivo del loro show - e mi darete ragione.
Tutti gli integranti, sono stati davvero eccelsi. Le chitarre hanno svolto un lavoro pregevole fra un alternarsi di refrain e solos da brivido, per non parlare della scaletta: ottima. 
Per la verità, altrettanto ottima è stata la scelta di reinterpretare i brani del primo album con piglio più maturo e professionale come si addice ad una band di professionisti.
Spero di rivederli al più presto e con più spazio per loro.

SETLIST:
-Intro
-In The Embrace Of Sorrow, I Smile
-The final outcome
-Theogny
-She The Weapon
-The Time is dead
-The Foolishness of Existence
-Stabbed
-Mad Wolrld

LINE UP:
Giuseppe Massimiliano di Giorgio: Vocals
Daniele Rizzo : Guitars
Lorenzo “Kallo” Carlini: Guitars
Alessandro Finocchiaro : Bass
Luca Soldati: Drums



DARK LUNACY

Ora è il turno dei padroni della serata. La sala si riempe di gente. L’eleganza di Mike nelle movenze e nel look è veramente da pochi eletti. Del resto anche gli altri membri, non sono da meno. Una scelta del vestiario come sempre indovinata, per loro non c’è bisogno di presentazioni. Band proveniente dall’Emilia Romagna - più precisamente Parma - all’attivo da ben vent' anni, con sei album, un mini, due demo, uno split con gli infernal poetry ed il leggendario live album in Mexico city del 2013, che li ha consacrati come band internazionale a tutti gli effetti. Cantano le liriche di tristezza e cultura della Russia, assieme agli accadimenti della seconda guerra mondiale.
I due nuovi innesti  -Marco Binda e Davide Rinaldi - si dimostrano subito  all’altezza della situazione, a mio avviso portando una ventata di aria fresca nella band. I Dark Lunacy hanno quasi totalmente incentrato il proprio spettacolo su brani del loro ultimo nato in casa: “The Rain After The Show”  -  secondo me la quadratura del loro cerchio; uno sguardo al passato con una fusione perfetta dei loro due lavori “Weaver of forgotten” e “The Day Of Victory”. 
Mike si dimostra come al solito un’artista capace d’incantare la platea attraverso le sue movenze, il suo carisma, la sua teatralità. Il palco è suo, lui è i Dark Lunacy;  naturalmete aiutato da Jacopo Rossi - un vero metronomo umano - e dai due nuovi arrivati, che si sono dimostrati dei professionisti sotto tutti gli aspetti. 
La musica di questa band non si può etichettare. Così come gli Empyrium sono gli Empyrium , i Vision Bleak sono i Vision Bleak, lo stesso discorso vale per i Dark Lunacy, capaci dopo tanti anni, di emozionarmi ancora come la prima volta che li ascoltai e tirare fuori perle come Tyde of my Heart e Gold, rubies and diamonds - canzoni cardini della serata dove la teatralità di Mike raggiunge il suo apice. 

C’è stato anche tempo per delle perle dal passato come Pulkovo Meridian, Aurora, Defaced, Motherland un tributo al coro dell’armata rossa, della quale sono recentemente scomparsi sessantaquattro membri in un tragico incidente aereo. 
Poi, ancora “Through the non time” e “Dolls” dove il pubblico è  stato totalmente coinvolto, seguendo la band sul ritornello del pezzo. Una Serata che non si sarebbe potuta chiudere in maniera diversa, con una band simbolo del metal Italiano, e della quale dovremmo essere orgogliosi
Emozioni allo stato puro

SETLIST:
-Intro
-Ab Umbra a Lumen
-Aurora
-Defaced
-Tyde of my Heart
-Through Non The Time
-Howl
-Pulkovo Meridian
-Precious Things
-Dolls
-Interludio
-Motherland
-King With no Throne
-Heart of Leningrad
-Gold, Rubies and Diamonds


LINE UP:
Mike Lunacy: Vocals
Davide Rinaldi: Guitars
Jacopo Rossi: Bass
Marco Binda: Drums




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