martedì 27 febbraio 2018

Live report 17-02-2018-Gravestone-Fucksia




LocaleFucksia
Data:   17/02/2018
Bill: Gravestone, Reverber, Whisperz

Report a cura di: A. Hunt
Galleria fotografica: Ilaria Degl'Innocenti  (clicka qui)



Dopo una lunga e sofferta assenza dal web, torno a scrivere per voi delle mie avventure nell'underground capitolino. Si ricomincia con una bella serata in un locale nuovo. Parliamo del Fucksia. Debbo ammettere che, a tutta prima, sia per l'ubicazione, sia per la zona antistante l'area concerti, sono rimasto un po' perplesso. In effetti, il locale è un'ampia sala biliardo, all'interno della quale è stato ricavato un raccolto spazio per concerti live.Tuttavia, basta dare uno sguardo alla cura con cui questo spazio è stato realizzato ed al trattamento che viene riservato alle band, per rendersi conto che si tratta di un bel posto. Nonostante la posizione sfavorevole, dunque, vedo nel Fucksia un possibile attore della valorizzazione della zona in cui si trova [N.d.r. Dragona]. La clientela viene trattata con attenzione e cortesia, come così pure gli artisti chiamati a calcare il palco del locale. I gestori stanno mettendo in cantiere una serie di iniziative davvero lodevoli e che promettono un serio contributo al miglioramento della scena metal romana. Non mi dilungherò oltremodo. Concludo però esortandovi a visitarlo, sia per la gestione, sia perchè vi si organizzano bei concerti.

WHISPERZ

Capitanati da un incontenibile Flavio Falsone, danno fuoco alle polveri di quella che sarà una serata davvero esplosiva. Iniziano con un pezzo in pieno stile 80/90 ed il solito piglio professionale che li accompagna. Riff solenni e potenti per le due asce, accompagnati da una batteria precisa ed un basso imperante. Sia i fraseggi che gli assoli, sono davvero piacevoli, risuonando nel piccolo locale di Dragona. Ancora una volta, si dimostra come nella botte piccola ci sia il vino buono. Sono proprio questi ragazzi a ricordarcelo sin dalle prime battute dello show. Ho già assistito ad un paio di concerti degli Whisperz. In tutta sincerità, non posso esimermi dal complimentarmi con loro. Oltre a fare bella musica, infatti, dimostrano di saper crescere ad ogni spettacolo. Lo dimostrano con il nuovo brano che presentano durante la serata: "Metamorphosis", che termina con un acuto stile missile terra aria, davvero dirompente e ben assestato.
Rimango piacevolmente sorpreso da "Away from here", altra canzone fresca di stesura, durante la quale, i Nostri si dimostrano capaci di potenti breakdown, inseriti al punto giusto. Anche il posizionamento del pezzo all'interno della scaletta è perfetto.
Si prosegue fra brani vecchi e nuovi. Nel frattempo, costretto all'head banging selvaggio, comincio a temere per i dolori al collo che riporterò l'indomani [timore più che fondato N.d.r.]. L'esperienza sul palco c'è: si vede...e si sente.
Concludono la propria esperienza al Fucksia con "The Cage", sulla quale non può che partire il pogo. Esecuzione davvero magistrale.
Impegno, sudore, passione per l'Heavy metal e buon gusto nello scrivere. Tanta energia che esce dal palco. Chapeau, non posso aggiungere altro se non consigliarvi di andare a vederli dal vivo.


Line up:
Flavio Falsone - VocalsMassimiliano
Maggi - Chitarra
Leonardo Olasio - Chitarra
Marco di Ianni - Basso

Daniele Carlo - Batteria

Setlist:

Mr. nothing
Metamorphosis
Underdog's revenge
Away from here
Innocent's fury
The cage


REVERBER
Anche loro vecchia conoscenza di R.D.M., iniziano con un cavallo di battaglia, chiamato a gran voce, dopo aver "gigioneggiato" un po' sull'intro dello show: Immortal.

Come sempre, i Reverber si dimostrano per quello che sono: Thrash allo stato puro che sin dalle prime battute vede partire un accenno di mosh. Il locale è abbastanza affollato, anche se non gremito ed i Nostri suonano come fossero davanti a ventimila persone, dimostrando grande rispetto per gli astanti che, dopo la metà del primo pezzo, si posizionano immediatamente davanti al palco, riempendo la zona live. Uno scatenato Stazi, dietro le pelli, impone alla band un ritmo forsennato, quasi nazista.
Con le loro proverbiali ilarità ed autoironia, lanciano "The shining". Il pogo non tarda ad arrivare. Insomma: i Reverber dimostrano di aver ben chiaro in testa cosa vogliono e di saper farlo capire al proprio pubblico. Sanno coinvolgere l'audience con grande maestria, regalandoci momenti abbastanza rari da trovare, nel thrash capitolino. Accompagnati dalle immancabili teste mozzate sul palco, sfruttano sapientemente i pochi tempi morti, inserendovi giochi di basso e chitarra capaci di tenere l'attenzione del pubblico fissa sul palco, tanto che, con la musica riparte il pogo. Capitanati dal "Mitraja" - al secolo Marco Serafini - i Reverber sono la definizione di thrash in tutte le sue accezioni. Mi fanno questo effetto ogni volta che li vedo: sembrano un panzer armato di tutto punto, pronto a distruggere ogni cosa ma allo stesso tempo, capace di non offendere il terreno che calca coi propri cingoli. In effetti, la band non manca di momenti melodici, delicati e potenti al contempo, quasi a prendere la mira ruotando la torretta del carro armato, prima del colpo finale. Anche questo loro show, come i precendenti, si è dimostrato una bella festa in cui davvero tutti si divertono, godendo dei bellissimi scambi fra le due chitarre e di un basso che non si limita a trovare la propria strada nell'amalgama della band ma ne è un timone. Davvero degna di nota l'esecuzione di Alessandretti sul solo della ballad.
I Reverber, non si risparmiano davvero su nulla. Ad ogni pezzo sembra che il concerto sia appena iniziato. La loro energia sembra davvero inesauribile. Unico rimpianto della serata, essere costretto all'astensione dal pogo, impostami dal mezzo che uso per prendere appunti. Su pezzi come "The end of your life" si fatica davvero a star fermi.
Anche per loro, i miei complimenti. Infaticabili, divertenti e...non sbagliano un colpo.


Line up:
Marco Serafini - Voce e chitarra
Alessio Alessandretti - Chitarra
Valerio Strada - Basso

Alessio Stazi - Batteria

Setlist:Immortal
The night stalker
The Shining
Amnesia post murder
Justice is dead
Kamikaze
The end of your life
Lord of Fuel


GRAVESTONE
Avevo già assistito ad un loro show, lo scorso anno. Debbo ammettere che ero allo scuro del cambiamento di lineup. Li ricordavo con alla voce Alessandro Iacobellis ed alla batteria David Folchitto. Li ritrovo con Daniele Biagiotti che, nonostante l'esile figura, riesce a sostituire egregiamente la presenza monumentale del vecchio frontman. Una tecnica vocale, quella del "Secco" che faccio sempre fatica ad inquadrare e che si sposa alla perfezione con il suono cupo della band, creando una dicotomia accattivante con la voce profonda ma al tempo stesso tagliente del Cantante. Ancor più difficile sostituire David Folchitto, velocissimo quanto tecnico beniamino della batteria metal romana. Eppure Davide Itri riesce a non farne sentire la mancanza, mostrandosi padrone in casa propria e per nulla intimorito dal confronto. Chi mi conosce sa che non sono un particolare estimatore del genere proposto dai Gravestone. Ciononostante, sono rimasto piacevolmente impressionato dal loro show. Nonostante il cambio di formazione, sembrano trovarsi a proprio agio l'un l'altro, proponendosi con una forma scura, potente e di sicuro interesse. Sanno infatti esprimersi in maniera coinvolgente, con sonorità potenti e dalle ambienze cupe e non disdegnano cambi tempo davvero interessanti. Molto belli anche gli inserti più melodici che, nell'economia generale del repertorio proposto trovano davvero un'ottima connotazione, riuscendo a non affievolire l'energia che promana dal palco. Unico neo per loro, le risonanze del basso all'interno del locale; ostacoli abbastanza noti, nel loro genere, che tuttavia non impediscono a Max Salvatori di ricoprire egregiamente il proprio ruolo. Molto uniformi anche nell'aspetto, i Gravestone non sembrano affatto intimoriti dalle dimensioni contenute del palco ed eseguono ogni pezzo con grande attenzione e carisma.

Line up:
Daniele Biagiotti - Voce
Marco Borrani - Chitarra
Gabriele Maschietti - Chitarra
Max Salvatori - Basso

Massimiliano Buffolino - Tastiere
Davide Itri - Batteria


Setlist:Corpse Embodiment
Flagellation
Eyes without sight
Proud to be dead
Matres


In conclusione, posso ritenermi davvero soddisfatto di aver assistito a questa serata. Belle band, e bella musica, in un locale che promette davvero bene, indipendentemente dalla zona in cui è posizionato.

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