venerdì 16 settembre 2016

Reverber-Immortals

Artista: Reverber
Disco: Immortals
Genere: Thrash
Durata: 51'
Tracce: 9
Anno: 2016 

Etichetta:nessuna


Voto: 8

Recensionea cura di:A. Hunt

E' un thrash vecchio stampo, classico ma niente affatto scontato, quello dei Reverber, che spesso ricordano i gruppi di spicco dei '90 e della seconda metà degli '80. Se però questa peculiarità dovesse farvi pensare a qualcosa di stantio, darvi quel senso di "già visto/già sentito", vi sbagliate di grosso! Nonostante i chiari richiami all'epoca d'oro del thrash, infatti, questi ragazzi riescono a mantenere la propria personalità, non solo nella composizione ma anche negli arrangiamenti. Immortals è un disco potente e scorrevole, che si lascia ascoltare anche da chi non è un patito del genere, riuscendo a superare con agilità il limite di molti dischi puramente thrash: la ripetitività. L'assortimento della tracklist è quantomai oculato, come così pure la concatenazione dei riff all'interno dei brani. Non sempre si può dire lo stesso del cantato, che nonostante si sposi perfettamente con la musica e non presenti evidenti difetti, a volte soffre un po' della cadenza "mitragliata" del cantante chitarrista. Tuttavia, questo neo è gradevolmente compensato dalla potenza con la quale l'insieme irrompe nelle orecchie di chi ascolta e sicuramente concorre a dare quel tocco di asprezza in più. Dal canto mio, credo che non sia utile esaminare il lavoro dei singoli musicisti, considerando il risultato che arriva all'ascoltatore: un'amalgama pregna di violenza, rabbia e voglia di fare, che molto spesso riesce ad andare parecchio oltre le lievissime imperfezioni tecniche sparse quà e la, anche perchè il disco è ben eseguito, oltre che ben concepito. Immortals, insomma, non sarà un concentrato iper tecnico o ultra sinfonico ma è sicuramente un punto fermo. E' un disco che trasmette tanto sudore e voglia di non lasciarsi stare, l'entusiasmo che possiede chi vive quell'età in cui vuoi spaccare il culo al mondo. Soprattutto però è un disco che quell'energia la trasferisce a chi ascolta, sia pure per il breve lasso di tempo occupato dalla tracklist. Sin dalle prime battute, con la quasi eponima "Immortal", si percepisce perfettamente il grande lavoro di squadra che c'è dietro al disco. E' un lavoro che, nel complesso suona equilibrato, anche nella scelta dell'equalizzazione e dei volumi. I Reverber ci propongono nove tracce ed una copertina che ricorda vagamente "master of puppets" dei più celebri Metallica. D'altra parte, l'influenza degli stessi è quasi inevitabile, quando ci si addentra in questo genere di metal. Però i Reverber vanno oltre. Non possono essere certo etichettati come l'ennesimo gruppo clone. E' il loro modo di suonare a dircelo. Soprattutto inserendo il disco nel contesto attuale - non solo nel panorama underground del metal romano - questi ragazzi danno l'impressione di voler riaprire la strada che sembra essersi chiusa dopo il passaggio delle grandi band. Alla già citata traccia d'apertura, seguono "The end of Your Life" e "The shining", che completano il primo terzo del disco. Potrebbe sembrare un caso, ma forse non lo è, considerando che le tre tracce successive, pur rimanendo coerenti con il trittico che le precede, presentano dei tratti progressivamente più introspettivi. Si ricomincia con "Amnesia Post Murder", passando per "Kamikaze" fino ad arrivare a "Justice is Dead", ballata dal sapore malinconico e dal finale potente. Si apre così l'ultima parte di questo lavoro dei Reverber. "Eighteen Hundred" e "Cancrena", segnano un passaggio a velocità più elevate,salvo poi rallentare alla volta di "Ride of the Heroes" che chiude il disco più lentamente. Oltre alla bellezza della musica ed al gusto di ascoltare un buon thrash, chiaramente parametri soggettivi, l'assortimento della tracklist, rende questo album un prodotto -mi si passi il termine- del quale è difficile stancarsi. In effetti, le tracce si legano talmente bene fra loro che alla fine del disco, si è tentati di ricominciare. Confesso che ho fatto la prova almeno un paio di volte. Anche l'artwork è di grande impatto. Tornando alla copertina, con i già citati richiami, si colgono quasi immediatamente le spoglie di un acquedotto romano, d'innanzi alle quali troneggiano mani che spuntano dal terreno a brandire armi da taglio dei tipi più disparati. Le ritroveremo all'interno del booklet, con inquadrature diverse, e giochi di chiaroscuri che danno alla parte grafica di questo lavoro un senso di "eleganza macabra". Insomma, anche l'artwork del disco denota una grande attenzione ai particolari ed è sicuramente un motivo in più per voler avere una copia fisica fra le mani, piuttosto che una digitale. Siate o meno amanti del thrash, è un disco che vi consiglio. Sicuramente sarà uno dei miei prossimi acquisti, anche perchè, come già scritto, in occasione del live che ho avuto l'onore di recensire, i Reverber sono una band da tenere più che sott'occhio.


Traccia più interessante: Cancrena

Sample track - The shining


Tracklist
1- Immortal
2- The end of your life
3- The shining
4- Amnesia post murder
5- Kamikaze
6- Justice is Dead
7- Eighteen hundred
8- Cancrena
9- Ride of the Heroes


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